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Ginnastica Armoniosa Ormonale Tibetana

La ginnastica ormonale tibetana per la longevità diventò nota per la prima volta con il giornale "Komsomolskaya Pravda"  (un quotidiano russo a copertura nazionale, fondato nel 1925).
Secondo il racconto tradizionale, la ginnastica tibetana è giunta da noi circa tre decenni fa da un piccolo monastero nei gruppi montuosi tibetani. Nel periodo sovietico sulle montagne del Tibet, gli esperti russi costruirono una centrale elettrica. Non lontano tra le montagne c'era un piccolo monastero, dove si trovavano dei monaci. In segno di gratitudine per l'apparizione della luce nella vecchia struttura, sono stati svelati ai russi alcuni segreti per mantenere la salute e prolungare la vita: la ginnastica ormonale. Essa è un complesso di esercizi unici e semplici, da eseguire al risveglio. La ginnastica tibetana aiuta a preservare la giovinezza delle ghiandole endocrine. Sfregando e massaggiando i punti caldi situati in gran numero nel corpo, si dà inizio ad un certo processo: la produzione dell'ormone Ossitocina, l'attivazione del sistema ormonale e, di conseguenza, la ricomparsa di tono dei sistemi e degli organi, con un generale vigore del corpo. Ecco perché la tecnica si chiama armonizzazione ormonale.
Per ottenere il massimo effetto dall'esercizio, è necessario seguire alcune regole.
Si ribadisce che la ginnastica mattutina ormonale tibetana abbraccia una serie di semplici passaggi che devono essere eseguiti subito dopo il risveglio. Richiede un po'di tempo da dedicargli e regolarità. Nell'insegnamento buddista si afferma che il potere umano può essere rapidamente spezzato se la nostra pratica non è costante. Pertanto, non è consentito organizzare pause di lavoro per più di due giorni .È semplice da fare, quindi può essere messa in pratica da individui di diverse fasce d'età, liberamente dalla loro salute e forma fisica. ​
La ginnastica ormonale tibetana si può iniziare al letto. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alla precisione dei movimenti, quindi seguire la respirazione e le sensazioni corporee appropriate.
È essenziale relazionarsi in modo sostanzioso a ciò che si sta facendo, comprendere la connessione tra movimenti, pensieri e stato di salute. 
PRATICA

La pratica può essere iniziata  già nel  letto, appena svegli, e poi continuata da seduti ed in piedi. Ricordiamo di tenere una respirazione naturale, senza sforzo alcuno.

Posizione di partenza

Strofiniamo le mani contro l’altra finché non si scaldano. Se noteremo mani calde e asciutte sarà indice di buona salute altrimenti, se umide, potremo avere uno sbilanciamento nello stato di salute. Tuttavia eseguiamo comunque i movimenti. Dapprima appoggiamo i palmi caldi sugli occhi, facendo delle pigiature delicate, lievi pressioni. Inizialmente una ventina di volte, per arrivare nel tempo ad eseguirne trenta.

Secondo esercizio

Con le dita chiuse a pugno ed  i pollici aperti, poggiamo le mani giunte al mento. Massaggiamo il viso, sfregando contemporaneamente le guance destra e sinistra, fino ad arrivare alla giuntura delle orecchie e tornando indietro al mento. Il movimento è continuo e si ripete l’atto descritto per 20 o 30 volte.

Questi due esercizi migliorano la circolazione, attivando l’energia.

Terzo esercizio

Il palmo della mano destra poggia sulla fronte, la sinistra la sovrasta. Massaggiamo da tempia a tempia attuando una pressione gradevole. L’atto è completo quando si è tornati alla tempia di partenza. Si ripete l’atto per 20 o 30 volte.

Quarto esercizio

Mano sinistra sulla mano destra, sovrastano il capo, ad una distanza di 4 o 5 cm, si muovono avanti e in dietro, con oscillazioni attive ma senza sforzo, per 20 o 30 volte.

Quinto esercizio

Rimanendo nella posizione precedente, manteniamo le mani alla stessa maniera ma questa volta il movimento è laterale. Infatti muoviamo le mani, senza mai distaccarle, dall’orecchio sinistro al destro. Per favorire il movimento il gomito si abbassa ed i polsi si piegano.

Sesto esercizio

Mettiamo la mano destra sul collo, abbracciando la sede tiroidea. La sinistra, sottostante la mano destra, compie un moto fino alla pancia, attraverso un leggero sfregamento, per poi ritornare appena sotto la destra. Questo atto si ripete per 20 o 30 volte.

Settimo esercizio

Rimanendo nella posizione precedente, portiamo la mano destra sulla pancia. Stavolta è la mano sinistra che poggia sull’altra. Attuiamo dei movimenti circolari in senso orario, attraverso tocchi piacevoli. Per 20 o 30 volte.

Ottavo esercizio

Sdraiamoci a terra con la pancia in su, pieghiamo le ginocchia e portiamo le braccia alzate, perpendicolari al nostro busto. Facciamo 5 o 7 roteazioni all’unisono dei polsi in un senso, poi altre 5 o 7 nell’altro. Portiamo le braccia a riposo. Alziamo le gambe perpendicolarmente (se si fa fatica si possono tenere leggermente piegate in aria) e facciamo 5 o 7 roteazioni delle caviglie nell’uno e poi nell’altro senso.  Adesso alziamo sia le braccia che le gambe e ripetiamo all’unisono con polsi e caviglie le 5 o 7 roteazioni in un senso e poi nell’altro. Infine, rimanendo nella posizione assunta, scuotiamo energicamente, come uno scrollare, mani e piedi insieme.

Nono esercizio

Seduti a terra con le gambe distese, pratichiamo un massaggio con tocco drenante delle mani che partono dalle caviglie agli inguini (quindi toccando parte interna della gamba), e poi riscendiamo con un tocco che soltanto sfiora le gambe. Ripartiamo a salire con le mani che dalle caviglie massaggiano le gambe nella parte esterna, fino ad arrivare alle anche. Si compiono 10 movimenti all’interno e 10 movimenti all’esterno delle gambe.

Concludiamo la pratica con un massaggio dei piedi, toccando delicatamente la pianta e i talloni, le dita dei piedi. Occupiamoci di noi con delicatezza.

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